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Bacche di Goji

Con bacche di Goji (anche semplicemente Goji) si fa comunemente riferimento ai frutti di una pianta arbustiva originaria del Tibet e appartenente alla famiglia delle Solanacee (la stessa di melanzane, patate e pomodori), il Lycium barbarum. Questo arbusto perenne può raggiungere circa tre metri di altezza; ha foglie di forma allungata e fiori di colore viola; i frutti, come detto, sono piccole bacche carnose e oblunghe di colore rosso vivo oppure arancione.

Questi piccoli frutti (hanno un diametro che varia da uno a due cm circa) dal sapore piuttosto dolce, vengono raccolti anche da altre varietà di Lycium (per esempio il Lycium chinense), ma le qualità organolettiche sono un po’ diverse.

Nei Paesi asiatici le bacche di Goji vengono utilizzate sia in ambito fitoterapico sia in ambito culinario. In cucina vengono utilizzate per preparare diversi tipi di zuppa oppure come condimento per le carni.

Le bacche di Goji sono considerate da tempo immemorabile un elemento essenziale della medicina tradizionale cinese.

Nei Paesi occidentali, le bacche di Goji, generalmente reperibili sotto forma di bacche essiccate o di succhi concentrati, hanno cominciato a suscitare un notevole interesse nel mondo dell’integrazione alimentare a partire dai primi anni del XXI secolo; il motivo di tale interesse risiederebbe nell’elevato contenuto di vitamine (in particolare di vitamina C) e minerali vari.

Nelle erboristerie le bacche di Goji sono disponibili oltre che come succo anche sotto forma di polvere essiccata.

Per chi fosse interessato alla coltivazione, si consiglia l’articolo Bacche di Goji – Coltivazione.

Bacche di Goji: a cosa servono

bacche di Goji

Chiariamo un punto essenziale. Le bacche possono essere usate come cibo oppure come integratore (per esempio nello yogurt o come bevanda). Il primo uso è sicuramente da spingere, visto che sono sicuramente migliori rispetto ad altra frutta essiccata, a muesli ecc.), il secondo uso è invece molto dubbio e tipico di chi va alla ricerca del cibo magico.

Se spopolano fra i terapeuti alternativi, non conosco medici di un certo spessore che propongono bacche di Goji ai loro pazienti. Basterebbe quanto detto sul principio delle multinazionali o il semplice uso del senso logico per condannarle: vengono dette frutto della longevità, ma vengono consumate soprattutto in Paesi (Cina e Mongolia) che sono molto lontani dai primi posti quanto a longevità dei loro abitanti!

Innanzitutto si consideri che le bacche secche sono comunque una manipolazione, un modo per arricchire il prodotto finito togliendo l’acqua: per esempio fichi secchi, albicocche secche ecc. hanno valori nutritivi molto più concentrati dei normali frutti! Le bacche di Goji sono fra la migliore frutta essiccata, ma restano inferiori a multivitaminici classici; sono perciò adatte a chi vuole una soluzione nutraceutica senza pillole.

Le bacche secche sarebbero ricchissime di vitamina C, vitamina E e minerali vari. Vero, ma occorre andare a considerare i numeri perché altrimenti è facile illudersi di avere la panacea di tutti i mali.

Andiamo quindi ad analizzare i numeri. 100 g di bacche secche contengono:

  • Calcio: 112 mg; 193 mg in 100 g di latte.
  • Potassio: 1.132 mg; 1.850 mg in 100 g di albicocche secche.
  • Ferro: 9 mg; 200 g di fegato bovino (o 400 g di carne magra) ne contengono la stessa quantità.
  • Zinco: 112 mg; qui le bacche vincono, ma c’è da dire che viene assorbita unicamente la quantità di cui il corpo ha bisogno (40 o 50%), il resto no. Inoltre lo zinco, il cadmio, l’argento e il rame condividono e sono in competizione per gli stessi siti di assorbimento nell’intestino tenue. In altri termini, eccedere con un minerale rischia di impoverirci di un altro!
  • Selenio: 50 mcg; 36,5 in 100 g di tonno e in molti altri pesci.
  • Vitamina B2: 1,3 mg; 2,75 mg in 100 g di fegato bovino; poiché è presente nelle verdure, nel latte, nelle uova ecc. con una sana alimentazione si arriva facilmente a 1,3 mg.
  • Vitamina C: da 29 a 148 mg; 92 mg in 100 g di kiwi; si consideri che oggi siamo bombardati dalla vitamina C che viene utilizzata come antiossidante in moltissimi cibi e bevande (sotto forma di ascorbato, sigle E300 ed E301), tant’è che si può supporre che con l’alimentazione ne assumiamo almeno 200 mg al giorno!
  • Betacarotene: 7 mg; 11,7 mg in 100 g di carote.
  • Molte fonti parlano di vitamina E, che però è solo in tracce.
  • Le bacche contengono poi 18 aminoacidi, acidi grassi, fitosteroli e altre sostanze che sono presenti in qualunque sana alimentazione.
  • Potere antiossidante: riferendosi alla tabella ORAC (peraltro recentemente sconfessata dallo stesso ente che l’ha introdotta, vedasi l’articolo sugli antiossidanti) abbiamo 25.300 contro i 7.700 del lampone nero e 13.120 del cioccolato fondente. Peccato che la semplice vitamina C in polvere sia 800 volte più antiossidante (sempre stando all’ORAC).

In altri termini: un qualunque buon multivitaminico con formulazione americana è meglio, nel senso che una sola pastiglia ha un contenuto salutistico decisamente più potente.

Se si considera che è difficile assumere 100 g di bacche di Goji al giorno (fra l’altro, apportano 360 kcal e sono quindi sconsigliate a chi è in sovrappeso), si capisce subito che il loro potere nutrizionale è ottimo, ma non favoloso. Quindi consideriamole

non come un integratore, ma come un ottimo cibo.

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