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Ti trovi qui: Home / Alimentazione / Dietologia / Dieta e indice glicemico

Dieta e indice glicemico

Dieta e indice glicemico: un binomio che periodicamente torna alla ribalta. Immeritatamente…

Innanzitutto diamo per scontate le informazioni di carattere generale sull’indice glicemico (chi non ha le idee chiare sull’argomento può consultare lo specifico articolo: Indice glicemico).

Le domande alle quali vogliamo rispondere con questo articolo sono essenzialmente due: a cosa ci si riferisce esattamente quando si parla di dieta basata sull’indice glicemico (IG)? E, cosa ancora più importante, è possibile basare la propria alimentazione sull’indice glicemico?

Esistono diversi modelli alimentari basati sull’indice glicemico degli alimenti; il più famoso è probabilmente il cosiddetto metodo Montignac (basterebbe leggere questo articolo per capire come molte “certezze” dei sostenitori di questo o di modelli alimentari simili non siano altro che pie illusioni…).

Una dieta basata sull’indice glicemico è sostanzialmente un modello alimentare basato sulla scelta di alimenti il cui indice glicemico è basso, senza riguardo per i calcoli relativi al consumo calorico di un soggetto.

Banalmente: serve a poco perdersi in calcoli sugli apporti calorici dei cibi, quello che conta veramente è la loro qualità (dove per qualità dei cibi si intende il loro IG, più questo è basso e più questi cibi sono da preferire ad altri).

Una “dieta da sogno” secondo molti affrettati commentatori: si scelgono i cibi giusti e non si “impazzisce” con calcoli di calorie e quantità.

Ovviamente non è così (per quanto intrigante il tutto possa sembrare), con buona pace dei sostenitori delle diete basate sull’indice glicemico dei cibi.

dieta e indice glicemicoColoro che perorano questi modelli alimentari affermano che i cibi ad alto indice glicemico sono responsabili di un repentino innalzamento della glicemia; innalzamento che ha diverse conseguenze fra cui ricordiamo le seguenti:

  • accumulo di glicogeno a livello epatico e a livello muscolare
  • riduzione del consumo di lipidi e proteine e maggior consumo dei glicidi
  • formazione di trigliceridi a partire da glicidi e proteine
  • promozione dell’accumulo di lipidi nel tessuto adiposo.

Insomma, una Waterloo dietetica secondo i sostenitori della dieta a basso indice glicemico…

Cerchiamo di riportare le cose al loro posto; innanzitutto è bene precisare che gli alimenti con alto indice glicemico non sono assolutamente “dannosi a prescindere”; è per esempio da tutti accettato il fatto che, dopo un’attività fisica a intensità medio-alta (condizione necessaria per un buon stile di vita), è necessario ripristinare le scorte di glicogeno che sono state utilizzate; il modo più rapido ed efficiente di farlo è proprio quello di consumare cibi con alto IG; questi alimenti quindi non sono dannosi, anzi, sono da preferirsi ad altri in determinate occasioni!

Insomma, riferirsi al solo indice glicemico degli alimenti per impostare un regime alimentare duraturo è un tentativo destinato a fallire miseramente, perso fra tabelle di alimenti che, a seconda delle fonti, riportano dati diversi anche quando il riferimento è allo stesso alimento! L’impressione è che si voglia far passare per scientifico ciò che, a ben vedere, di scientifico ha ben poco perché i dati presenti su molte tabelle sono decisamente approssimativi…

Checché se ne dica, perorare una dieta basata sull’indice glicemico (che si chiami modello Montignac o in un altro modo) rivela un approccio ortoressico all’alimentazione che ci sentiamo decisamente di sconsigliare.

Che fare dunque? La risposta è semplice: utilizzare il buon senso e farsi un’ottima coscienza alimentare. Da sempre andiamo ribadendo che non si devono demonizzare a priori determinati alimenti; si mangi di tutto, con moderazione e si seguano le semplici regole di un buon stile di vita.

Se si rispettano i vincoli calorici e si adottano le ripartizioni dei macronutrienti consigliate dalla dieta italiana il rischio sovrappeso non esiste, nemmeno se si consumano cibi il cui indice glicemico è considerato elevato.

Per ulteriori approfondimenti sull’argomento si consulti anche l’articolo Carico glicemico.

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