Occorre tener presente che un alimento bollito è in genere lo stesso alimento a cui è stata tolta acqua (e allora le calorie aumentano) o ne è stata aggiunta (e allora diminuiscono perché l’acqua è a calorie zero). Per esempio i fichi secchi sono molto più calorici perché è stata tolta l’acqua: 100 g di fichi secchi corrisponderanno come calorie a un peso di fichi freschi decisamente superiore.
L’esempio più classico è comunque quello della pasta. Supponiamo di avere 100 g di pasta cruda. Leggiamo sull’etichetta nutrizionale che apporta 350 kcal. Se la bolliamo, assorbirà acqua e peserà per esempio 250 g. Ora le calorie sono rimaste le stesse, 350, perché l’acqua è a calorie zero. Quindi un etto (100 g) di pasta bollita apporterà 350/2,5=140 kcal (il 2,5 vuol dire 2 etti e mezzo, 250 g). Quindi 100 g di pasta cruda = 350 kcal mentre 100 g di pasta bollita (equivalente a 40 g di pasta cruda) = 140 kcal.
Avere il dato della pasta (verdura) bollita è utile solo se io peso il piatto di pasta DOPO averlo cucinato. Se peso la pasta (verdura) PRIMA di cucinarla devo avere il dato della pasta cruda.
Ulteriore esempio: Zucchine crude: 14 kcal/100 g – Zucchine bollite: 27 kcal/100 g.
Vuol dire che praticamente se prendo circa 200 g di zucchine crude (28 kcal) ne ottengo circa un etto bollite (27 kcal).
Conviene comunque sempre partire dall’alimento fresco perché il dato “bollito” è sempre approssimato: dipende da quanta acqua è stata assorbita o persa.
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