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Mirtillo

I mirtilli sono i frutti del mirtillo, un’Angiosperma (le Angiosperme sono specie erbacee o legnose, caratterizzate dalla presenza, all’interno del fiore, di un ovario chiuso entro il quale sono presenti gli ovuli), appartenente alla famiglia delle Ericacee, genere Vaccinium; ne esistono numerosissime specie (oltre 130).

  • Il mirtillo in cucina
  • Il mirtillo in fitoterapia
  • La coltivazione dei mirtilli

Il mirtillo in cucina

Nelle zone di montagna, la raccolta di mirtilli nati spontaneamente è un’attività molto praticata, ma la stragrande maggioranza dei frutti reperibili in commercio è costituita dai mirtilli coltivati.

I mirtilli sono bacche dal sapore acidulo perché contengono acido citrico, malico e succinico. Poiché hanno la capacità di sopportare molto bene la surgelazione possono essere consumati tutto l’anno. Rappresentano il classico esempio di frutta dinamica le cui calorie variano al variare del contenuto zuccherino (da 25 a 60 kcal/100 g).

I mirtilli sono frutti che possono essere consumati freschi oppure utilizzati per la preparazione di bevande, gelatine, marmellate, sciroppi o succhi. Un prodotto particolarmente apprezzato in Francia e Germania è una particolare acquavite ottenuta dalla distillazione del vino di mirtilli, una bevanda blandamente alcolica che viene ottenuta attraverso la fermentazione del succo di mirtillo.

Calorie e valori nutrizionali

Dal database del Ministero americano dell’agricoltura

Scarto: 5%  (gambi e mirtilli acerbi o sciupati)

Nome scientifico:  Vaccinium spp.

NutrientiUnitàValore per 100 gNumero di campioniErrore std.
Principali
Acquag84.21120.672
Caloriekcal570
CaloriekJ2400
Proteineg0.74120.019
Lipidig0.33120.018
Cenerig0.24120.005
Carboidrati (per differenza)g14.490
Fibreg2.440.124
Zuccherig9.9680.55
Saccarosiog0.1180
Glucosio (destrosio)g4.8880.275
Fruttosiog4.9780.276
Lattosiog0.0080
Maltosiog0.0080
Galattosiog0.0080
Amidog0.0340.027
Minerali
Calcio, Camg6120.785
Ferro, Femg0.28120.011
Magnesio, Mgmg6120.197
Fosforo, Pmg12120.508
Potassio, Kmg7765.45
Sodio, Namg160.353
Zinco, Znmg0.16120.017
Rame, Cumg0.057120.014
Manganese, Mnmg0.3368
Selenio, Semcg0.12
Vitamine
Vitamina C, acido ascorbicomg9.74
Tiamina (B-1)mg0.037120.006
Riboflavina (B-2)mg0.041120
Niacina (B-3)mg0.418120.089
Acido pantotenico (B-5)mg0.124120.008
Vitamina B-6mg0.052120
Folati, totalemcg6120.123
Acido folicomcg00
Folato, alimentaremcg6120.123
Folato, DFEmcg_DFE60
Colina, totalemg6.00
Betainamg0.21
Vitamina B-12mcg0.000
Vitamina B-12, aggiuntamcg0.000
Vitamina A, UIUI540
Vitamina A, RAEmcg_RAE30
Retinolomcg00
Vitamina E (alpha-tocoferolo)mg0.5740.097
Vitamina E, aggiuntamg0.000
Tocoferolo, betamg0.0140
Tocoferolo, gammamg0.3640.048
Tocoferolo, deltamg0.0340.009
Vitamina K (fillochinone)mcg19.381.546
Lipidi
Acidi grassi, saturig0.0280
4:0g0.0000
6:0g0.0000
8:0g0.0000
10:0g0.0000
12:0g0.0000
14:0g0.0000
16:0g0.0170
18:0g0.0050
Acidi grassi, monoinsaturig0.0470
16:1 non differenziatog0.0020
18:1 non differenziatog0.0470
20:1g0.0000
22:1 non differenziatog0.0000
Acidi grassi, polinsaturig0.1460
18:2 non differenziatog0.0880
18:3 non differenziatog0.0580
18:4g0.0000
20:4 non differenziatog0.0000
20:5 n-3g0.0000
22:5 n-3g0.0000
22:6 n-3g0.0000
Colesterolomg00
Aminoacidi
Triptofanog0.0030
Treoninag0.0200
Isoleucinag0.0230
Leucinag0.0440
Lisinag0.0130
Metioninag0.0120
Cistinag0.0080
Fenilalaninag0.0260
Tirosinag0.0090
Valinag0.0310
Argininag0.0370
Istidinag0.0110
Alaninag0.0310
Acido asparticog0.0570
Acido glutammicog0.0910
Glicinag0.0310
Prolinag0.0280
Serinag0.0220
Altro
Alcol etilicog0.00
Caffeinamg00
Teobrominamg00
Carotene, betamcg32163.292
Carotene, alphamcg0120
Criptoxantina, betamcg0120
Licopenemcg060
Luteina + zeaxantinamcg8065.65

Mirtillo: proprietà fitoterapiche

In questo articolo ne trattiamo due tipologie: il mirtillo americano e il mirtillo nero, entrambi infatti sono utilizzati in ambito fitoterapico con scopi diversi.

Mirtillo rosso (americano)

Il mirtillo rosso (Vaccinium macrocarpon) o mirtillo rosso americano è particolarmente diffuso nell’America del Nord, soprattutto nelle foreste e nelle zone paludose. L’estratto di mirtillo americano, ovvero la parte che viene utilizzata per scopi fitoterapici, viene ottenuto dalle bacche.

Gli integratori alimentari a base di mirtillo americano vengono indicati per il trattamento delle infezioni del tratto urinario. L’uso del mirtillo americano per trattare i problemi urinari ha origini antiche; esso veniva infatti utilizzato a tal scopo anche dai nativi americani.

Per moltissimo tempo si è ritenuto che l’effetto antisettico del mirtillo americano sulle vie urinarie fosse dovuto principalmente all’acidità del succo che, abbassando il pH urinario, creava un terreno sfavorevole per la crescita batterica. In seguito tale ipotesi è stata gradualmente abbandonata e si è teorizzato che le proprietà terapeutiche della pianta dipendessero dal fatto che i suoi estratti sono in grado di ridurre l’adesione dei batteri fimbriati alle cellule del tratto urinario ed è un batterio fimbriato quello principalmente coinvolto nelle infezioni del tratto urinario, l’Escherichia coli. Tali proprietà sono da ricercarsi nella presenza negli estratti di mirtillo di proantocianidine; queste ultime sono dei polifenoli complessi che appartengono alla grande famiglia dei bioflavonoidi.

La riduzione dell’adesione dei batteri fimbriati non può essere definita un’azione antibiotica in senso stretto, ma certamente vengono ridotti i rischi di sviluppo di infezioni urinarie importanti.

Considerando che la terapia per le infezioni del tratto urinario prevede, nella quasi totalità dei casi, l’utilizzo di farmaci ad azione antibiotica, si è creata a lungo andare una situazione globale di resistenza batterica; in effetti, le frequenti recidive, presenti in particolar modo nei soggetti di sesso femminile, potrebbero essere un indice di tale resistenza; l’utilizzo, nei casi più semplici, di terapie alternative, può avere un senso. Il mirtillo rosso potrebbe quindi costituire un’interessante alternativa nelle profilassi antibatteriche a lungo termine.

Mirtillo rosso

Mirtillo rosso

Mirtillo nero

Il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus) ha frutti bluastri che possono essere consumati sia freschi sia sotto forma di marmellate, succhi, sciroppi o gelatine. La pianta fiorisce nel mese di maggio e fruttifica nel periodo compreso fra i mesi di luglio e agosto. Nella Farmacopea Ufficiale è presente sotto forma di estratto secco idroalcolico (23-26% antocianosidi). Altri costituenti sono eterosidi flavonoidici (asperuloside, quercitrina, isoquercetina, quercetin-3-ramnoside), tannini, acidi organici, provitamina A, vitamina C e vitamine del gruppo B.

Gli utilizzi fitoterapici prevedono dosaggi giornalieri di 60-120 mg di estratto secco di mirtillo nero per periodi di circa due o tre mesi, trascorsi i quali è opportuno sospendere l’assunzione per circa tre settimane.

Le indicazioni per le quali viene consigliata l’assunzione di integratori a base di mirtillo nero sono le più svariate, ma quelle su cui probabilmente vale la pena di soffermarsi sono le problematiche a carico dei vasi sanguigni e quelle a carico della retina.

Si ritiene che l’azione fleboprotettiva degli estratti sia dovuta alla presenza di antocianine; queste sostanze hanno dimostrato infatti una certa capacità di inibizione nei confronti delle elastasi e delle collagenasi (enzimi proteolitici deputati alla distruzione del collageno); tale inibizione rende il connettivo più stabile e più elastico. Gli antocianosidi inoltre agiscono sulle pareti dei vasi sanguigni riducendo il livello delle glicoproteine che vi si accumulano; ciò permette di migliorare sia la resistenza che l’elasticità di dette pareti.

L’azione protettiva nei confronti della retina è dovuta al fatto che l’estratto secco sembra in grado di facilitare la rigenerazione della rodopsina, un pigmento presente nei bastoncelli retinici e dal quale dipende il meccanismo delle visioni crepuscolare e notturna. A livello oculare l’integrazione di estratti di mirtillo nero è consigliata anche per la loro azione antiedemigena e capillaro-protettiva sia a livello del microcircolo retinico sia a livello di quello periferico.

Le proprietà soprariportate sono state dimostrate, ma è doveroso ricordare che l’utilità di questo genere di integratori è limitata a patologie di scarsa rilevanza.

Mirtillo nero

Mirtillo nero, il più diffuso

Controindicazioni

L’utilizzo di estratti della pianta in questione è generalmente controindicato in soggetti affetti da calcolosi renale dal momento che essi possono favorire la formazione di calcoli renali da ossalati e fosfati di calcio.

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