Il melone (Cucumis melo) è una pianta rampicante che appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, la stessa della quale fanno parte piante i cui frutti (poponidi) sono di consumo molto comune (basti pensare ai cetrioli, ai cocomeri, alle zucche e alle zucchine). È una pianta erbacea annua, a fusto rampicante, probabilmente originaria delle zone caucasiche, coltivata nelle zone temperato-calde per i suoi frutti commestibili e dolci.
Forse originario dell’Asia (i cinesi ne usano le virtù terapeutiche), secondo altre fonti è di origine africana. In Italia fu introdotto in età cristiana, come testimoniano alcuni dipinti di Ercolano. Plinio definisce i frutti del melone popones, facendoci sapere che l’imperatore Tiberio ne era ghiottissimo; per Columella erano i melones. I due termini sono rimasti con il primo più usato nell’Italia meridionale e il secondo al nord. In Europa si diffuse più tardi (fu Carlo VIII a introdurlo in Francia) e dopo il XV sec. arrivò anche nel nord fino alla Svezia.
Il melone è una pianta piuttosto esigente, sia per quanto concerne le condizioni climatiche e di umidità, sia per quanto riguarda le tipologie di terreno; le coltivazioni di meloni di alta qualità commerciale, infatti, vengono effettuate soltanto in quei Paesi caratterizzati da un clima caldo con basso grado di umidità e vengono praticate in terreni profondi e dotati di ottimo drenaggio.
Varietà: melone bianco, giallo, cantalupo
Con il termine melone (in Toscana più spesso popone) si indica non soltanto la pianta, ma anche il suo frutto; quest’ultimo è succoso, dolce e profumato, a forma rotonda o ovale, con buccia (epicarpo) giallognola e polpa (mesocarpo) verdastra, gialla o arancione che nella parte centrale, fibrosa e molliccia, ha molti semi piatti.
La produzione dei meloni a livello mondiale è molto sviluppata, supera, infatti, i 30 milioni di tonnellate annue. I principali produttori di meloni a livello mondiale sono Cina (che detiene più della metà del mercato globale), Turchia, USA, Marocco, Israele, Iran, Egitto e India. A livello europeo anche l’Italia dice la sua, è seconda, infatti, solo alla Spagna e precede Francia e Romania; l’Italia destina circa 23-24.000 ettari di terreno per la piantagione dei meloni.
Il melone giallo è solo una delle varietà del frutto (fette di melone retato)
A partire dall’anno 2000, in Italia vengono importati ingenti quantitativi di meloni dal Brasile; il periodo di importazione va da ottobre ad aprile; viene così garantita la copertura del periodo invernale.
Le varietà del frutto sono moltissime; una prima distinzione, la principale, è quella tra meloni invernali e meloni estivi.
Il melone invernale, detto anche Inodorus (Cucumis melo L. varietà Inodorus) o melone giallo, è un frutto caratterizzato da una buccia piuttosto liscia e spessa senza costole e di colore giallo (o verde scuro); la polpa è biancastra; ha forma allungata e ovale e ha un peso che può variare da 1,5 a 4 kg; come il nome della varietà lascia ben intendere, non è un frutto particolarmente profumato, ma è molto dolce e ha un gusto piuttosto delicato. La raccolta di questi frutti è tardiva (dopo la stagione estiva fino a dicembre). Il melone invernale può essere conservato diversi giorni anche fuori dal frigo.
Fra le varietà invernali più note sul mercato ortofrutticolo mondiale si ricordano il Gigante di Napoli, l’Helios, il Meraviglia di Trapani e lo Zecchino.
Il melone estivo viene raccolto invece nel corso di tutta l’estate; i migliori sono quelli che vengono raccolti nel mese di agosto; sono infatti molto più dolci e saporiti. Essenzialmente si distinguono tre tipologie di melone estivo: i meloni cantalupi (detti anche zatte), i meloni retati e i meloni carosello (anche meloni flexuosus).
I meloni cantalupi sono frutti precoci; li caratterizza una buccia liscia con solchi di color verde-grigiastro; la polpa è piuttosto soda ed è di colore arancione salmonato. Il loro peso oscilla dai 600 ai 1.500 g.
I meloni retati sono frutti molto profumati; hanno forma sferica od oblunga; hanno una buccia piuttosto sottile caratterizzata da un reticolo (da qui la loro denominazione) di venature; hanno polpa gialla o arancione. Pesano da 1 a 2,5 kg.
I meloni carosello sono frutti molto particolari; ricordano molto i cetrioli e, in effetti, vengono utilizzati essenzialmente allo stesso modo, ovvero per essere mangiati in insalata; sono diffusi soprattutto nelle regioni meridionali. La loro raccolta avviene piuttosto precocemente, quando non sono ancora del tutto maturi e risultano per questo motivo piuttosto croccanti.
Fra le varietà estive più note sul mercato ortofrutticolo mondiale si ricordano il melone Anish, il melone Baggio, il melone Brigante, il melone Cantalupo, il melone Capitol, il melone Dalton, il melone Eminenza, il melone Magnificenza, il melone Pepito, il melone OR Delizia, il melone Summer Dream, il melone Retato degli Ortolani e il melone Tazio.
Melone: caratteristiche nutrizionali
Si tratta di un ottimo frutto, con un buon potere saziante, ma meno dissetante dell’anguria (e per questo meno appetibile) e le cui scorpacciate estive spesso non sono salutari. Abbinato classicamente al prosciutto crudo, consente di mantenere nei limiti del buon senso l’antipasto prima di un pranzo importante.
La componente zuccherina supera generalmente il 13%; il contenuto lipidico e quello proteico sono scarsissimi (rispettivamente 0,19 e 0,84 g ogni 100 g di prodotto). Anche la quantità di fibre è bassissima (0,9 g).
Con le sue 34 kcal/100 g il melone risulta essere un frutto dal basso apporto calorico ed è per questo che viene tranquillamente nelle diete ipocaloriche.
Per quanto riguarda il contenuto di vitamine e sali minerali, è un alimento piuttosto interessante; contiene infatti vitamina A (189 mg/100g), vitamina C (37 mg/100 g) e tracce di vitamina B1 e vitamina B2; ha un discreto contenuto di potassio (333 mg per 100 g); interessanti anche i quantitativi di fosforo, calcio e sodio (rispettivamente 13, 8 e 8 mg ogni 100 g di prodotto).
Il melone in cucina: ricette
Il melone è un frutto di notevole versatilità in cucina; spesso viene consumato come frutta alla fine del pasto, ma può essere utilizzato anche per la preparazione di piatti salati (tipico caso è l’antipasto a base di prosciutto e melone) e per quella di confetture, gelati, granite, macedonie ecc. Come esempio, si veda la ricetta del gelato al vero sapor di frutta. Il melone entra anche nella ricetta di torte e in quella del risotto al melone.
Il classico accostamento estivo di prosciutto e melone
Acquisto e conservazione
Al momento dell’acquisto si evitino i meloni che risultano molli al tatto perché c’è il rischio che marciscano nel giro di breve tempo. Per quanto concerne la conservazione, è consigliabile evitare di conservare questo frutto in frigo perché gli altri alimenti potrebbero assumerne il particolare profumo alterando il loro sapore; meglio tenerlo in posto fresco e asciutto; se proprio è necessario conservarlo in frigorifero è decisamente opportuno rinvolgerlo con della pellicola da alimenti facendo attenzione che la temperatura non scenda mai sotto i 5 °C; pena un notevole scadimento delle sue qualità organolettiche.
Calorie e valori nutrizionali
Consulta l’articolo dedicato appositamente alle calorie e ai valori nutrizionali dell’alimento per avere ulteriori informazioni.
Melone in inglese e altre lingue
Ecco di seguito la traduzione di melone in inglese e in altre lingue:
- Inglese – Melon
- Spagnolo – Melon
- Francese – Melon
- Tedesco – Melone