La crostata è sicuramente uno dei dolci più apprezzati: si basa su una preparazione di pasta frolla e può essere guarnita da marmellata, frutta fresca o creme. Dal punto di vista nutrizionale, l’errore che sta alla base di una diffusione immeritata è sicuramente dovuto a molti libri di scienza dell’alimentazione che riportano i dati della cosiddetta “crostata con marmellata”; molti dietologi acritici li hanno sempre tenuti per buoni e hanno finito per adottarla. In effetti se i dati per 100 g (calorie: 339 – Proteine: 4,9; lipidi: 8,2; carboidrati per differenza: 65,5; colesterolo: 49; sodio: 153) fossero esatti per tutte le crostate, l’alimento sarebbe sicuramente consigliabile. In realtà esistono molte varianti che consigliano di valutare attentamente questo alimento.
I lipidi – Se la crostata è “fatta in casa”, tradizionalmente si esagera con il burro che dà morbidezza alla pasta e rende molto appetibile il prodotto. A questo punto l’alimento non diventa più glicidico, ma glico-lipidico, soprattutto se la marmellata (o la frutta) sono molto limitate in quantità.
La marmellata – Poiché la marmellata ormai ha caratteristiche molto diverse (dalle 120 alle 250 e oltre calorie) è ovvio che la scelta del tipo influenza il prodotto finale.
La frutta – Un’alternativa (a volte è complementare) alla marmellata è la frutta fresca. In genere si ha un dolce meno calorico (si può arrivare sotto le 250 kcal/100 g), ma a breve conservazione. Anche questa variante altera comunque le caratteristiche standard del prodotto.
Una crostata con fragole fresche
Ricapitolando, ciò che varia quindi sono le calorie totali (da 250 a 450 kcal/100 g) e il contenuto lipidico (da 5 a 15 g ogni cento); chi usa la crostata in un regime dieteticamente controllato deve pertanto fare attenzione a:
- scegliere prodotti con etichetta nutrizionale oppure
- preparare il prodotto da sé con una ricetta standard che impieghi una quantità non eccessiva di burro e una marmellata, se non ipocalorica, almeno inferiore alle 200 kcal/100 g. In questo secondo caso dalla ricetta si possono calcolare le informazioni sul prodotto finito.
Come può essere una crostata?
Esistono come detto moltissime varianti della crostata, che può essere:
- alla marmellata
- alla frutta fresca: le ricette classiche sono a base di ciliegie, fragole, mele, ma esiste anche la crostata al limone o con agrumi, fichi o freutti di bosco.
- al cioccolato (o la variante alla nutella): spesso il cioccolato è accostato alle pere, un abbinamento molto indicato.
- Ricoperta di crema (di vario tipo, come crema pasticcera o crema di limoni)
- A base morbida, anche se secondo molti questa variante non può dirsi una vera e propria crostata, in quanto la base non ha la consistenza della pasta frolla.
- Per esigenze particolari, come quella senza burro (sostituito dalla ricotta), o senza uova.
La base della crostata è la cosiddetta pasta frolla (o pastafrolla), la sua preparazione non è difficile, ma occorrono almeno una trentina di minuti di riposo in frigorifero. Per i dettagli sulla ricetta, consultate l’articolo sulla pasta frolla.