Il coniglio è un mammifero appartenente alla famiglia dei Leporidi, la stessa a cui appartiene anche la lepre. Il coniglio è un animale erbivoro che mangia materiale vegetale di ogni tipo: erba, foglie, radici, verdure ecc. Il coniglio europeo (Oryctolagus cuniculus) è l’unica specie di coniglio che l’uomo ha addomesticato. Dall’Europa, è stato introdotto in altri continenti a partire dal XVIII secolo; in alcune aree, è considerato una specie invasiva (come in Australia), risultando molto dannoso alla flora e fauna autoctona.
L’allevamento dei conigli è generalmente di tipo intensivo, avviene in gabbie metalliche situate all’interno di ricoveri chiusi in cemento. Le gabbie sono dotate di tramogge per il cibo e di abbeveratoi automatici; l’alimentazione dei conigli allevamenti viene effettuata con cubetti di mangime concentrato. Allo scopo di prevenire le patologie più pericolose che questi animali possono contrarre, essi vengono sottoposti a vaccinazione.
Lo svezzamento dei piccoli esemplari inizia generalmente dopo quattro settimane, anche se può essere anticipato di una settimana (svezzamento precoce) oppure, al contrario, ritardato di una o due settimane (svezzamento tardivo).
L’allevamento dei conigli viene effettuato sia per la loro carne che per la loro pelliccia; i conigli da carne vengono macellati verso i 3-4 mesi d’età.
Le razze dei conigli che vengono allevati sono distinte in quattro categorie: conigli leggeri, conigli medi, conigli pesanti e conigli speciali; quest’ultima categoria è quella che viene utilizzata per la produzione delle pellicce.
Esistono poi degli allevamenti per la produzione dei conigli da laboratorio e per quella dei conigli da compagnia.
Le razze allevate si distinguono in leggere, medie, pesanti e speciali; queste ultime sono utilizzate per la pelliccia. Vi sono anche allevamenti per la produzione di conigli da laboratorio e di conigli da compagnia (è il terzo animale da compagnia più diffuso; ne esistono varie razze fra cui ricordiamo il coniglio ariete, il coniglio ariete nano (vedasi l’articolo specifico), il coniglio testa di leone, il coniglio siamese, il coniglio hot hot, il coniglio giarra bianca, il coniglio ermellino, il coniglio nano d’angora ecc.). Recentemente (2015) alcuni esponenti politici hanno proposto una legge per riconoscere all’animale lo status di animale da affezione.
I maggiori produttori di conigli sono la Cina, l’Italia, la Spagna, la Francia, l’Ucraina, la Russia e la Germania.
Nel nostro Paese, le regioni che vantano le maggiori produzioni sono il Veneto, l’Emilia Romagna, il Piemonte, la Lombardia, il Lazio e le Marche.
Carne di coniglio: aspetti gastronomici e nutrizionali
La carne è abbastanza interessante dal punto di vista gastronomico, è infatti molto digeribile, soprattutto se l’animale non ha superato l’anno di età, molto tenera ed estremamente saporita; purtroppo non è una carne facile da cucinare e ciò, probabilmente, è la causa della sua minor diffusione rispetto ad altri tipi di carne. È un alimento discretamente proteico (gli aminoacidi maggiormente presenti sono l’acido glutammico, l’acido aspartico, la lisina e la leucina), con pochi grassi e con un basso contenuto di colesterolo (81 mg per 100 g); è presente una discreta concentrazione di vitamina PP (niacina).
Le informazioni nutrizionali non sono molto variabili, visto che l’animale di solito si consuma intero. La parte edibile è la percentuale dell’animale macellato (senza pelle e interiora). Non è una carne estremamente calorica e può essere tranquillamente inserita in una dieta equilibrata.
È un cibo di facile reperibilità, è possibile trovarlo infatti, senza alcun problema, in ogni supermercato o in tutte le macellerie.
Al momento di acquistare il coniglio è sempre consigliabile controllarne la provenienza, dato reperibile nell’etichetta. Un coniglio di buona qualità presenta una carne dal colore rosato, il fegato deve essere di un rosso brillante, i rognoni devono essere circondati parzialmente dal grasso e le cosce devono risultare piene e ben carnose.
La carne può essere cucinata al vapore, arrosto o preparata in umido.
La si considera una carne ipoallergenica ed è per questo motivo che è spesso utilizzata nella formulazione dei preparati alimentari destinati all’alimentazione infantile (omogeneizzati).
Ved. anche Carne.
Come cucinare il coniglio: le ricette
Si tratta di una carne molto ricercata per la delicatezza del suo sapore. Per essere cucinata al meglio, conviene, al pari di altra selvaggina, marinarla per una notte in un misto di vino rosso, verdure e aromi. Il coniglio può essere cucinato in vari modi: al forno, in umido o saltato in padella. Può essere cucinato intero o a pezzi. Se si vuole cucinarlo intero, la modalità più indicata è in umido o arrosto. A pezzi, invece, sarà perfetto per la cottura in umido, soprattutto le parti anteriori, mentre quelle posteriori, più ricche e carnose, vengono bene sia in umido sia arrosto.
Molto indicato anche per preparare una fricassea di carne, si può usare un metodo assai simile alla classica ricetta di fricassea di pollo. Le ricette più comuni sono il coniglio arrosto o al forno con contorno di patate, il coniglio ripieno, il coniglio alla cacciatora.
Altre ricette legate alle tradizioni culinarie del territorio italiano sono il coniglio alla ligure e quello all’ischitana.
Come molte delle carni, anche quella di coniglio va consumata in poco tempo dopo la cottura: se conservata a lungo diventa dura o gommosa e perde gran parte del suo sapore.
Calorie e valori nutrizionali
Consulta l’articolo dedicato appositamente alle calorie e ai valori nutrizionali dell’alimento per avere ulteriori informazioni.
Coniglio in inglese e altre lingue
Ecco di seguito la traduzione di coniglio in inglese e in altre lingue:
- Inglese – Rabbit
- Spagnolo – Conejo
- Francese – Lapin
- Tedesco – Kaninchen