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Aragosta

L’aragosta è uno dei crostacei di maggior pregio, tant’è che fin dai tempi più antichi è sempre stata destinata alle fasce di consumatori mediamente più ricche.

Il nome scientifico dell’aragosta è Palinurus elephas o Palinurus vulgaris o Palinurus quadricornis, e si tratta di un crostaceo della famiglia delle Palinuridae e dell’ordine dei Decapodi (i decapodi sono le specie dotate di 5 paia di arti).

L’aragosta non è da confondere con l’astice, simile dal punto di vista nutrizionale ma che è considerato meno pregiato.

Dal punto di vista culinario un’aragosta non vale l’altra, poiché è fondamentale il mare in cui è stata pescata, mare che ne caratterizza il sapore.

Le aragoste migliori sono quelle che vivono in mari ricchi di plancton e di alghe, un’alimentazione che porta a una polpa tenera e delicata del crostaceo (per esempio, le migliori aragoste del Mediterraneo si pescano nei mari del Nord della Sardegna).

La pesca delle aragoste viene effettuata o con il metodo del tramaglio (una rete flottante costituita da tre parti, una rete mediana a maglie piccole compresa fra altre due reti a maglia più larga) o con quello della nassa (una rete metallica o di plastica sulla cui estremità si trova una sorta di “imbuto”). Secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Berna – Appendice III (legge numero 503 del 5/8/81) l’aragosta mediterranea è una specie protetta. Il nostro ordinamento giuridico prevede (Art. 32 del D.P.R. 1639/68) per questo crostaceo un periodo di fermo pesca che va dal primo giorno dell’anno fino al 30 aprile. Va comunque precisato che quella dell’aragosta è una specie soggetta ad allevamento ed è proprio dagli allevamenti che provengono il maggior numero di aragoste che si trovano nelle pescherie e nei supermercati.

Aragosta

Aragosta cotta al vapore condita con prezzemolo e limone

Come cucinare l’aragosta: ricette

L’aragosta viene commercializzata sia viva che congelata, ma, com’è noto, i migliori risultati si ottengono quando la si cucina intera, previa risciacquatura sotto acqua corrente, mettendola ancora viva (un punto su cui non tutti concordano) in una pentola con acqua bollente. A seconda delle dimensioni, il tempo di bollitura varia dai 10 ai 15 minuti circa (per un esemplare di un kg occorre circa un quarto d’ora).

L’aragosta ha una carne delicatissima e dolce che può venire consumata in vari modi: bollita o al naturale, preferibilmente condita con succo di limone (oppure di lime) e/o con aceto.

Può essere utilizzata come antipasto o nei primi piatti insieme alla pasta o al riso e anche come secondo piatto, bollita e condita con maionese o con panna acida; eventualmente si possono aggiungere delle erbe aromatiche.

Di norma, l’aragosta fredda andrebbe servita con salse fredde (citronette o maionese per esempio), mentre l’aragosta calda andrebbe accompagnata con salse calde montate con il burro; in alternativa la si può nappare con del burro fuso e servirla con la filangè delle verdure e dei legumi che sono stati utilizzati per la cottura.

Un piatto molto conosciuto della nostra tradizione culinaria di mare sono gli spaghetti con il sugo d’aragosta; per preparare quest’ultimo si può utilizzare o il crostaceo intero oppure soltanto la testa e le zampe (la coda può essere utilizzata per un altro piatto).

Generalmente vengono preferiti gli esemplari femmine in quanto la loro carne è caratterizzata da una maggiore compattezza.

Nei supermercati e nelle pescherie si trovano anche le code di aragosta surgelate crude che possono essere impiegate per la cottura alla griglia (occorrono circa 7 minuti per parte) avendo cura di spennellarle prima con un po’ di olio; è consigliabile praticare delle piccole incisioni in modo da favorire la penetrazione del calore all’interno.

La tradizione culinaria italiana è ricca di ricette che consentono di cucinare anche le aragoste non più freschissime (quelle invendute, le uniche una volta accessibili ai contadini e agli stessi pescatori, di solito accompagnandole con ortaggi poveri come le patate.

Il piatto più famoso è sicuramente l’aragosta alla catalana, in cui l’aragosta è lessata in pentola (la tradizione dice di lessarla viva!) e la polpa, una volta estratta, è servita in insalata con pomodori e condita con olio extravergine d’oliva.

È opportuno segnalare che le carni dell’aragosta sono ricche di sodio e sono perciò sconsigliate a chi segue diete povere di sale.

Aragosta: note scientifiche

Le aragoste hanno un corpo particolarmente robusto caratterizzato dalla presenza di due lunghe antenne, ripiegate all’indietro, che hanno funzioni sensoriali e di difesa. Gli occhi sono posizionati in cima a due peduncoli mobili. Il cefalotorace, ovvero la parte anteriore, è caratterizzato dalla presenza di 13 paia di appendici; l’addome, ovvero la parte posteriore, è suddiviso in 6 segmenti. Le aragoste, diversamente da altri crostacei, sono prive di rostro e di chele. Hanno una coda che ricorda la forma di un ventaglio. La lunghezza di un’aragosta varia generalmente dai 20 ai 40 cm, anche se è possibile trovare esemplari che raggiungono i 50 cm circa e che arrivano a pesare anche 8 kg.

La colorazione è generalmente rosso-brunastra o viola-brunastra, ma possono esserci variazioni notevoli. È una specie demersale, è cioè una specie che vive prevalentemente in prossimità dei fondali rocciosi o ghiaiosi, a profondità che vanno da 20 a 200 m circa. Si alimenta con plancton, alghe, crostacei, pesci ecc. Il periodo di riproduzione è la fine dell’estate; dopo la nascita, che avviene in inverno, le larve raggiungono subito i fondali.

L’aragosta è un crostaceo ampiamente diffuso; è infatti possibile trovarla in tutto il Mediterraneo (fatta eccezione per il bacino sud-orientale) e anche nell’Atlantico orientale, dalla Norvegia al Marocco. Nei mari italiani è molto diffusa, specialmente in quelli della Sardegna.

Nel Mediterraneo è possibile trovare altre due specie molto simili al Palinurus vulgaris e cioè il Palinurus mauritanicus, la cui colorazione tende più al rosastro e vive in fondali più profondi, e il Palinurus regius, la cui colorazione tende più al verdastro.

Aragosta

In foto, Palinurus elephas

Prezzo

L’aragosta è considerata un cibo molto pregiato, il cui prezzo può variare dai 40 ai 60 euro al kg. Molto più economico l’astice, che ha la polpa meno saporita e profumata, il cui prezzo può essere anche di 20-40 euro inferiore. Naturalmente il prezzo si riferisce all’animale acquistato in pescheria, e non ai piatti che si possono gustare nei ristoranti.

Aragosta in inglese e altre lingue

Ecco di seguito la traduzione di aragosta in inglese e in altre lingue:

  • Inglese – Lobster
  • Spagnolo – Langosta
  • Francese – Homard
  • Tedesco – Hummer

Calorie e valori nutrizionali

Dal database del Ministero americano dell’agricoltura

Aragosta

Scarto: 0%

NutrientiUnitàValore per 100 gNumero di campioniErrore std.
Principali
Acquag74.07280.218
Caloriekcal1120
CaloriekJ4690
Proteineg20.60271.116
Lipidig1.518
Cenerig1.39230.074
Carboidrati (per differenza)g2.430
Fibreg0.00
Minerali
Calcio, Camg492010.19
Ferro, Femg1.2240.613
Magnesio, Mgmg400
Fosforo, Pmg2382131.739
Potassio, Kmg1800
Sodio, Namg1770
Zinco, Znmg5.67403.769
Rame, Cumg0.381400.027
Manganese, Mnmg0.0150
Selenio, Semcg46.20
Vitamine
Vitamina C, acido ascorbicomg2.00
Tiamina (B-1)mg0.0072
Riboflavina (B-2)mg0.0462
Niacina (B-3)mg4.2452
Acido pantotenico (B-5)mg0.3500
Vitamina B-6mg0.1500
Folati, totalemcg10
Acido folicomcg00
Folato, alimentaremcg10
Folato, DFEmcg_DFE10
Vitamina B-12mcg3.500
Vitamina A, UIUI170
Vitamina A, RAEmcg_RAE50
Retinolomcg50
Lipidi
Acidi grassi, saturig0.2370
4:0g0.0000
6:0g0.0000
8:0g0.0000
10:0g0.0000
12:0g0.0000
14:0g0.0061
16:0g0.1491
18:0g0.0801
Acidi grassi, monoinsaturig0.2750
16:1 non differenziatog0.0391
18:1 non differenziatog0.2081
20:1g0.0271
22:1 non differenziatog0.0000
Acidi grassi, polinsaturig0.5900
18:2 non differenziatog0.0131
18:3 non differenziatog0.0081
18:4g0.0051
20:4 non differenziatog0.1541
20:5 n-3g0.2651
22:5 n-3g0.0341
22:6 n-3g0.1081
Colesterolomg701
Aminoacidi
Triptofanog0.2870
Treoninag0.8340
Isoleucinag0.9980
Leucinag1.6340
Lisinag1.7920
Metioninag0.5800
Cistinag0.2310
Fenilalaninag0.8700
Tirosinag0.6850
Valinag0.9690
Argininag1.7990
Istidinag0.4180
Alaninag1.1660
Acido asparticog2.1290
Acido glutammicog3.5120
Glicinag1.2420
Prolinag0.6790
Serinag0.8110
Altro
Alcol etilicog0.00

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